“Vale potresti scrivermi un testo che spiega la tua esperienza a Milano dopo che hai smesso con l’animazione?” Silenzio. Un mese di silenzio a dirla tutta. Ok…ci provo. Una domanda più facile non c’era?
2006, un’estate “sabbatica” tra la laurea e l’inizio di un lavoro per il quale avevo tanto studiato…ecco cosa doveva essere. Inconsapevole che sarebbe stato l’inizio di un’avventura a cui non ero preparata e che, per sette anni, è stata il mio ossigeno quotidiano. Sette anni incredibili durante i quali ho conosciuto persone che ora sono diventate la mia famiglia. Persone che ancora oggi hanno tanto da insegnarmi, con le quali ho condiviso emozioni che molti in un’intera vita non proveranno mai. Sto parlando di VALORI così profondi e VERI che quasi diventa impossibile spiegare.
“Le mie soddisfazioni me le sono prese. Sette anni meravigliosi. Ora è tempo di chiudere questa parentesi di animazione, tanto prima o poi deve finire. Prima o poi si deve crescere. Non posso stare in villaggio in eterno”. E decidi con il magone che ti strozza la gola di seguire il cervello e “tornare alla vita reale”. Qualcosa non va però, ti senti come se stessi tradendo la tua famiglia e, peggio ancora, te stessa. Non ci fai caso, ormai hai scelto, quindi rimani fedele alla tua decisione, ripetendoti che è la cosa giusta da fare.
Dopo qualche mese in prova ti trovi a firmare un contratto a tempo indeterminato per un lavoro d’ufficio che sai bene non essere il tuo, ma per iniziare va benissimo, in un’Italia allo sbando avercene di queste opportunità, è comunque un inizio! Respiri a fondo, serbando dentro di te l’uragano di emozioni che ti attraversa ed entri nel loop della VITA REALE. Quella che i tuoi parenti tanto hanno sognato per te, quella che “ti porterà da qualche parte”. Quella che “finalmente hai messo la testa a posto”.
I giorni proseguono, alcuni belli altri meno, pian piano ingrani la quotidianità, e ti convinci che va tutto bene. Allora perchè ti lamenti sempre con te stessa e con gli altri che non è questa la vita che vuoi? Devi proprio sbatterci la testa per capire. Capire che non stai attraversando la “crisi del distacco”, ma che semplicemente non stai vivendo la vita che volevi, o meglio, che hai scoperto di volere. Che non sei te stessa, che questa NON SEI TU.
Poi arriva il giorno in cui come per magia tutti i dubbi, i “se”, i “ma”…svaniscono. Un pò come quando dopo la nebbia e la pioggia esce una magnifica giornata di sole. Non è successo nulla di particolare quel giorno, evidentemente doveva capitare e basta. La soluzione era già lì, dovevi solo rendertene conto.
Non mi pento di nulla, questo periodo mi ha aiutata a capire molte cose, una tra tutte mi ha aiutata a CAPIRE CHI FOSSI DAVVERO E COSA VOLEVO DA ME STESSA. Adesso sono arricchita. Non mi sento di “aver perso tempo”, ma di aver fatto solo passi in avanti. Forse ne avevo bisogno, o forse non era così necessario fermarsi. Arricchita dicevo. Sì. Perchè oltre all’energia, alla carica, alla voglia di continuare a trasmettere agli altri questa passione e da loro riceverne altrettanta indietro…oltre all’amore incondizionato che ho sempre avuto per questo lavoro e alle migliaia di emozioni che potrei elencare all’infinito, ora ho la CONSAPEVOLEZZA di quello che devo fare. O meglio, di come voglio che sia la mia vita.
Da quel giorno sorrido. Era parecchio che non mi sentivo così VIVA. Un’estate ancora? Due? Dieci? Non lo so, ma non importa ora, non lo voglio nemmeno sapere. Aver capito, scelto e deciso, per me è il traguardo più importante.
Mi è stato chiesto “Ma è più coraggioso chi resta o chi parte?”
Questa la mia risposta: “É più coraggioso chi, conscio di cosa non va nella propria vita, sceglie di essere felice e fa di tutto per esserlo. Che sia restare o partire poco importa. Il coraggio è riconoscere i propri limiti e superarli, affrontandoli e senza scappare da essi. Capire cosa c’è che non va e fare di tutto per vivere a testa alta senza mollare mai. Alcuni lo fanno restando, altri lo fanno andandosene. Nessuno sbaglia, nessuno ha ragione. Ma se ti svegli la mattina e sorridi…se vai a letto la sera soddisfatto di te stesso…allora quella è la scelta giusta, qualunque essa sia.”
Quindi GRAZIE A TUTTI. Dico davvero. Ma è arrivato il momento per me di TORNARE A CASA. In fondo…Whatever happen…still together!
Vale
concordo con Valentina. Io stesso mezzo secolo fa vivevo gli stessi stati d’animo e non ho avuto l’opportunità (e anche il coraggio) di seguire l’istinto ma……altri tempi e altre realtà imponevano di muoversi con molta cautela, Buona fortuna ragazza,ne avrai bisogno.